Casa Museo Jorn vuole essere non solo uno spazio museale, ma anche un luogo che, grazie alla sua storia e alla sua vocazione internazionale, interdisciplinare e sperimentale, permetta ad artisti della scena contemporanea di perseguire la libera ricerca artistica e poetica.
Dopo il successo delle passate residenze, che hanno visto lavorare ed esporre a Casa Museo Jorn artisti come Karin Andersen, Salvatore Arancio, Anders H. Ruhwald, Alessandro Roma, Loredana Longo, Arianna Carossa (solo per ricordare alcuni), nel 2023 il museo è pronto ad accogliere tre personalità dai percorsi artistici differenti ma che, a Berlino, sono accomunati da amicizia e visioni comuni, condividendo i progetti e gli spazi di lavoro.
Il progetto “A casa” è nato nell’estate del 2020 quando i curatori del Museo e i tre artisti si sono incontrati scoprendo convergenze di sentieri, fisici e concettuali, che hanno infine portato David Adamo, Giacomo Porfiri e Wolfgang Staehle ad esplorare Casa Jorn e ipotizzare un’esperienza comune, una “situazione fieramente opposta al degrado della vita quotidiana”.
La loro riflessione sull’identità multiculturale e libera di Casa Jorn ha preso piede durante lunghe chiacchierate nel loro studio comune, incoraggiate dal fatto che Giacomo Porfiri, originario di Celle Ligure, ha mantenuto vivo e attivo il suo legame con la casa di famiglia, situata in un uliveto su una collina collegata a Casa Jorn da antiche mulattiere e percorsi nei boschi..
I tre artisti hanno pensato a un progetto che li porterà a vivere la casa di Asger Jorn collettivamente in diversi momenti dell’anno. Attraverso progressivi viaggi da Berlino alla Liguria, Adamo, Porfiri e Staehle utilizzeranno gli spazi della casa-museo come un laboratorio di esperienze e di costruzione di situazioni, coinvolgendo lo staff e i visitatori del museo, nonché la comunità residenziale locale.
Gli artisti vorrebbero costruire una situazione in cui dimostrare la possibilità di vivere e creare in modi alternativi attraverso vari mezzi, liberi da pressioni mercantili e dalla sovraesposizione mediatica. Una situazione fortemente e fieramente contrapposta al degrado della vita quotidiana.
Il risultato consisterà nell’allestimento di un percorso organico e site-specific, che intesse gli spazi aperti del giardino e quelli interni agli ambienti domestici senza soluzione di continuità, nel rispetto dello spirito di ibridazione tra dentro e fuori, aperto e chiuso, che caratterizza l’opera d’arte totale architettonica creata da Jorn ad Albissola.
BIOGRAFIE ARTISTI
David Adamo (Rochester, NY 1979) concentra la sua ricerca sugli aspetti del tempo, della visione e dello spazio nei confronti della scultura e del corpo. Il materiale maggiormente utilizzato da Adamo è il legno, che egli tratta soprattutto come prodotto industriale, lavorato o semilavorato, con riferimenti ai processi e alle forme della scultura minimalista e processuale, soprattutto nordamericana. Una assoluta coerenza poetica che caratterizza il flusso costante della sua ricerca, che non esclude il disegno astratto e la rielaborazione di oggetti quotidiani.
Giacomo Porfiri (Milano 1982), scultore, performer e compositore, è noto sia per le ricerche individuali sia per quelle condotte insieme al collettivo “Alterazioni Video”, uno dei gruppi italiani più riconosciuti a livello internazionale. La sua pratica artistica si muove tra spiazzamenti visivi ottenuti attraverso l’accostamento di oggetti e materiali decontestualizzati, sempre in relazione allo spazio-ambiente e ai significati attuali e simbolici, attraverso la combinazione di fotografia, video, scultura, installazione e scrittura.
Wolfgang Staehle (Stoccarda 1950), tra i pionieri della net art, è il creatore del progetto di net-community artistica The Thing (https://the.thing.net/). Negli anni Novanta Staehle ha iniziato a produrre una serie di lunghi video trasmessi in diretta online. La prima di queste opere è stata Empire 24/7: una registrazione continua dell’Empire State Building. Staehle ha proseguito questo filone della sua ricerca artistica riprendendo, e trasmettendo in rete, altri edifici e vedute urbane come quella berlinese, resa inconfondibile per la presenza della Fernsehturm o quella di Manhattan prima e dopo l’11 settembre, ma anche paesaggi incontaminati, come il piccolo villaggio degli Yanomami nell’Amazzonia brasiliana. Oltre a dedicarsi ai video e alla fotografia, Staehle continua a lavorare con i mezzi espressivi tradizionali, come la pittura e la scultura.