Questo termine complesso si riferisce a due necessità in particolare. La prima è quella di intendere la disabilità non come malattia individuale ma come prodotto di fattori ambientali , sociali e fisici a cui la società deve fornire adeguata risposta. In secondo luogo, fa riferimento alla promozione di azioni che migliorino l'accesso all'eredità culturale al fine di aumentare la consapevolezza sul suo valore, sulla necessità di conservarlo e preservarlo e sui benefici che ne possono derivare.
Per dare il via a un vero e proprio laboratorio di accessibilità museale è indispensabile creare un gruppo di lavoro che abbia sia una coscienza sociale forte sia una prorompente creatività, qualità fondamentale per creare nuove modalità di fruizione museale, lì dove è presente un gap da colmare. Ecco perché il punto di partenza di S.A.M. sono le scuole: un potenziale bacino di intraprendenza e di azione, che se stimolato, può dare un contributo fondamentale.
Ad oggi il progetto è partito con un’alternanza scuola-lavoro con il Liceo Chiabrera – Martini di Savona: l’attività avrà una durata biennale e sarà strutturata in diversi moduli, da quelli più teorici a quelli più pratici.
